QUOTA 300escursioni in montagna adatte a tutti

Cartografia su base: © OpenStreetMap contributors - con licenza CC-BY-SA



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PLAN BORGNO (2776m) ------------ 2 Ottobre 2011

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Partenza: Valsavarenche: Pont
Quota di partenza: 1977 m
Arrivo: Plan Borgno
Quota della vetta: 2776 m
Dislivello complessivo (m): 800 circa
Livello di difficoltà: (E) Escursionistico
Tempo di salita: ore 2.30


Descrizione percorso:
Giunti a Pont, frazione più alta della Valsavarenche, imboccare, sul retro di un ristorante, il sentiero che sale ripido fra boschi di larici e cenge rocciose, fino a raggiungere lo splendido punto panoramico sul quale è posta la Croce Roley (2314 m s.l.m.).
Superata la croce percorsi un centinaio di metri prendere il sentiero che si stacca sulla destra salendo. Attraversare il ponticello in legno che sovrasta il Torrente del Nivolet ed iniziare la salita che in piccoli tornanti percorre i pascoli dell'Alpe Turin, lasciate sulla vostra sinistra delle baite. Dopo trentacinque minuti di marcia si attraversa la strada carrozzabile per poi proseguire ad ampi tornanti la salita del costone; dopo venticinque minuti di percorrenza si incontra il sentiero che dal Col Nivolet conduce alle Meyes, tenersi sulla sinistra in direzione Sud (Nivolet) e percorrere questo sentiero pianeggiante per circa 5 minuti a questo punto in alto vi apparirà il casotto dei Guardaparco dell'Aouillé costruzione di modeste dimensioni addossata ad un salto di roccia.
Dirigersi verso il casotto poi girare verso destra e in una decina di minuti si raggiunge l'Alpe Pian Borgno.
L'Alpe Pian Borgno è l'ultima stazione dell'alpeggio che comprende anche la sottostante Alpe Turin.
L'alpeggio è stato utilizzato fino agli anni '80 e la sua capacità è quella di ospitare una cinquantina di capi di bestiame. I fabbricati dell'Alpe meritano di essere visitati poiché le volte in pietra che reggono il tetto sono dei veri capolavori architettonici. Colui che frequenterà gli alpeggi in quota della Valsavarenche noterà che in alcune situazioni nei fabbricati rurali il tetto non ha un'orditura di sostegno in legno ma il manto di copertura in lose di pietra è appoggiato su volte; ciò si deve al fatto che a causa della notevole distanza dal bosco diventava impossibile trasportare dei travi dalle dimensioni tali da permettere un'impalcatura funzionale alla costruzione del tetto.
Superate le baite ci si inoltra nel pianoro che dà il nome alla località.
Il lago che si incontra di lì a poco è una vera perla. Lo specchio d'acqua, e proprio di specchio d'acqua si deve parlare, rimanda come in una camera fotografica l'immagine splendente del Gran Paradiso e i ranuncoli acquatici che vivono sommersi e fanno solo un timido capolino fuori dalle acque sono lì a testimoniare le meraviglie del creato. Alzando gli occhi sulle pendici della montagna che dalla Pointe Tou Blanc raggiunge la Pointe dell'Ouillé non si potranno non notare le centinaia di camosci e stambecchi che vi vivono. Questo è uno dei luoghi più belli e magici della Valsavarenche.


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