QUOTA 300escursioni in montagna adatte a tutti

Cartografia su base: © OpenStreetMap contributors - con licenza CC-BY-SA



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COLLE D’EGUA – Domenica 4 Settembre 2016

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Ritrovo a Cossato, piazza del Comune, alle ore 7.00

Partenza: Fobello – Santa Maria Mt.1.120
Arrivo: Colle d’Egua Mt 2.239
Dislivello: 1100 mt. circa
Livello di difficoltà: (E) Escursionistico
Tempo di salita: 3.30 ore circa


Descrizione percorso:
Raggiunto Fobello, si continua sulla strada carrozzabile di fondovalle fino alla frazione Santa Maria, dove posteggiamo al termine della strada. 
Ci si incammina quindi sulla vecchia mulattiera della Val Mastallone, tralasciando sulla sinistra la diramazione per il Vallone del Laghetto e degli Stríenghí.
Continuando l'ascesa si incontrano le alpi Catolino m 1252 e Lungostretto m 1291, di fronte alla doppia cascata dei Pissoni. Poco più in alto si attraversa il Mastallone su di un ponte cementato.
La mulattiera si innalza ora con un paio di tornanti tenendosi sul lato idrografico destro, passa accanto ad una maestosa ceppaia di faggi e raggiunge l'Alpe Baranca, costituita da alcune baite ristrutturate, punto tappa dell'Alta Via.
Si nota a lato della mulattiera un grosso cippo in pietra con scolpite le distanze da Varallo e Fobello (24 e 6 km).
S'incontra quindi a quota 1640 m circa, ricavata all'interno di un grosso macigno, una cappelletta costruita dal Gruppo Alpini di Fobello sul luogo di una preesistente costruzione distrutta da una valanga.  L'itinerario, con alcuni tornanti, si porta in alto nei pressi della cascata formata dalla acque che escono dal Lago di Baranca m. 1775, sorgente del Torrente Mastallone.
Lo si guada nel punto in cui esce dal lago e ci si porta sulla sponda sinistra raggiungendo in breve il colle di Baranca m. 1818 comunicante con la Valle Olocchia, indi l'alpe Selle m. 1824 (ore 1.20-2), costituita da numerose baite, alcune in stato di abbandono (come l'ex Albergo degli Alpini), altre riattate.
Poco distante, oltre un piccolo avvallamento, si notano i ruderi di quella che fu la superba Villa Aprilia, distrutta durante l'ultimo conflitto mondiale.  Nei pressi del grande abbeveratoio del bestiame si riprende a salire, ora in ambiente aperto, attraversando pascoli ricchi di flora alpina.
Costeggiando la base della Cima dei Turni 2110 m e poi quella della cresta che la unisce al M. Cimonetto 2480 m, il sentiero effettua un vasto semicerchio con direzione sud-est e porta al Colle d'Egua m. 2239 dal quale si gode una delle più belle visioni del massiccio del Monte Rosa.
  Rientro per lo stesso itinerario di salita.

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